
Consiglio
La legalità non è un'opinione. Questo è il principio che il Sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli, ha ignorato durante la campagna elettorale per il Consiglio Regionale e che ha tentato di minimizzare in Consiglio Comunale con risposte evasive e inaccettabili.
Di fronte alle nostre precise contestazioni, supportate da normative chiare e dai fatti, il Sindaco non ha fornito alcuna risposta, limitandosi a definire le nostre accuse "arbitrarie" e a giustificarsi con un vergognoso "altri hanno fatto peggio", citando esplicitamente il Presidente Giani.
È doveroso chiarire, così come già fatto durante il Consiglio: il nostro Gruppo Consiliare condanna ogni violazione della norma a qualsiasi livello, ma in questa sede, siamo tenuti a focalizzarci sui fatti che riguardano il nostro Comune e i fondi dei nostri cittadini, profondamenti convinti che uno degli obbiettivi cardini di un buon amministratore sia quello di elevare il livello politico della discussione nel rispetto della legalità e non certo quello di nascondersi dietro al dito degli errori altrui per coprire i propri.
Il Sindaco è un rappresentante dell'intera comunità, non il capopartito della maggioranza. Per questo, è soggetto al principio di neutralità e al divieto di comunicazione istituzionale in periodo elettorale (il cosiddetto "silenzio istituzionale").
La norma è la Legge 22 febbraio 2000, n. 28 (c.d. Par Condicio), il cui Articolo 9, comma 1, stabilisce inequivocabilmente che:
“Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni.”
Non si tratta di un'interpretazione, ma di un divieto esplicito che mira a impedire l'uso della posizione istituzionale e delle risorse pubbliche per la propaganda di parte.
La Fascia Tricolore
La presenza costante e in veste ufficiale del Sindaco a inaugurazioni e manifestazioni pubbliche, con la fascia tricolore e con discorsi dal contenuto politico, ha annullato la distinzione tra ruolo neutrale e attività di candidato, trasformando eventi comunali in palcoscenici personali. L'Ente è stato usato come megafono per la promozione di un esponente politico.
Il canale radio
L'accusa si aggrava sull'uso del canale radiofonico. Il Sindaco ha negato l'esistenza di un canale comunale, ma la Delibera di Giunta n. 200 del 12-12-2024 smentisce la sua versione: il Comune stanzia € 7.686,00 di fondi pubblici per la comunicazione istituzionale, affidandone una parte - non meglio definita - a Radio Italia 5.
Il canale "Bibbiena Informa" (omonimo del giornalino comunale di cui non si hanno piú tracce), gestito da questa emittente ma che si presenta visivamente sotto l'egida e lo stemma del Comune, ospita una serie di "Interviste al Sindaco Filippo Vagnoli" su temi amministrativi, riguardanti il nostro territorio (cantieri, eventi, scuole, etc). Ma nel mese di Ottobre i contenuti si sono spostati su temi di chiara comunicazione politica e promozione personale.
Il fatto che i contenuti siano interviste personali al Sindaco e che le date cadano nel pieno della campagna elettorale, rende di fatto questo canale – pagato con risorse della collettività – uno strumento di propaganda politica mascherata da informazione istituzionale.
Ma chi decide dove è il confine tra la comunicazione istituzionale e quella politica?
Una domanda a cui il Sindaco stesso si è aggrappato durante l’ultimo consiglio.
Ma vediamo insieme la differenza tra queste due forme di comunicazione.
La Legge n. 150 del 2000 traccia un confine netto tra i due tipi di comunicazione:
Comunicazione Istituzionale: È volta a informare i cittadini sulle attività, sui servizi e sulle decisioni dell'Ente, agendo in modo neutro, trasparente e imparziale.
Comunicazione Politica: Ha lo scopo di promuovere un'idea, un candidato o un partito e appartiene alla sfera del confronto politico, non all'Istituzione che deve garantire la parità.
L'utilizzo di un canale finanziato da fondi comunali per interviste personali al Sindaco, su temi che, per quanto amministrativi, lo mettono in luce in piena campagna elettorale, è un esempio da manuale di confusione strumentale tra i due piani.
Il Sindaco non ha risposto alle domande cruciali:
Il Sindaco, di fronte all'evidenza dei fatti e della legge, ha preferito negare, minimizzare e deviare la discussione. Questo dimostra una grave mancanza di rispetto per le norme, per la trasparenza e per i cittadini che finanziano con le proprie tasse strumenti che, in periodo elettorale, vengono messi al servizio della propaganda personale.
Questo non è un incidente isolato. È evidente che non c'è alcuna volontà di fare chiarezza né di assumersi la responsabilità di una condotta che è già stata oggetto di richiamo da parte del CoReCom Toscana in passato. Tale segnalazione, relativa a un comportamento analogo durante la precedente campagna elettorale comunale, fu sporta proprio dal nostro Gruppo Consiliare e archiviata solo dopo un "ravvedimento spontaneo" da parte dell'Amministrazione.
Come gruppo di minoranza avevamo del resto già affrontato l'argomento con la proposta, nello scorso Gennaio, della Mozione per la disciplina degli spazi di comunicazione istituzionale del Comune di Bibbiena. Quella mozione chiedeva specificamente di definire criteri chiari per la ripartizione degli spazi tra maggioranza e minoranze consiliari e di garantire un accesso equo ai servizi di informazione (radio, notiziario e ufficio stampa).
Tale proposta fu bocciata dalla maggioranza proprio con il pretesto del rischio di una “strumentalizzazione politica” della comunicazione. I risultati di questa scelta, oggi più che mai, parlano chiaro.
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